Se sei una donna, la prima cosa che pensi appena inizi a leggere "In ricordo di noi" è che il mondo di Alice, la protagonista, appartiene un po’ anche a te. E questo non per quella fragilità che traspare dalla sua personalità, o per il bisogno d’amore che risulta evidente in ogni suo gesto e pensiero; Alice viene percepita immediatamente come “una di noi” soprattutto grazie alla capacità della scrittrice di farci entrare in empatia con lei, di trasportarci nel suo mondo e farci vivere le sue emozioni al punto da sentirle un po’ anche nostre.
Accade così che, quasi senza accorgersene, il lettore si trova a seguire le sue vicende col fiato sospeso, a gioire delle sue gioie, a soffrire per i tradimenti, la solitudine e quel filo di angoscia che pervade il libro come un velo sottile e impalpabile che ammanta ogni cosa.
A mio parere è questo il maggior pregio della scrittura di Rossella Martielli: riesce a farti immedesimare nelle vicende dei personaggi come se le stessi vivendo in prima persona.
Una qualità non da poco, se si considera che la trama non lascia un attimo di tregua, snodandosi sinuosa e veloce tra vita quotidiana e misteriose premonizioni, passioni e incubo, romanticismo e mistero. Il romanzo, infatti, appartiene ad un genere ibrido: se da una parte si presenta come romance puro, di quelli che fanno la felicità degli animi più romantici, dall’altra l’autrice dispensa un’abbondante dose di paranormale e mistero che prepara il lettore a un finale a sorpresa, tutt’altro che scontato.
Le vicende narrate nel libro si svolgono nell’arco di un’unica, turbolenta settimana, in cui la vita di Alice viene completamente stravolta e nulla è mai come appare. Al lettore il compito di capire dove sta la verità e dipanare il groviglio di indizi sparsi nel romanzo: un’inquietante leggenda, un misterioso libro venuto dal passato, un uomo affascinante e ambiguo e infine una fontana dalle acque color sangue, tragica metafora di un amore estremamente sofferto.
Un libro che tutte le donne dovrebbero leggere (gli uomini posso anche astenersi, a meno che non abbiano una forte propensione per le storia strappalacrime) che insegna a sognare e a non disperare di un’eventuale infelicità, perché potrebbe avere un senso molto più profondo di quello che pensiamo, un senso che va oltre ciò che c’è su questa terra.
Eleonora Dadone
Per l'assaggio del libro clicca sul seguente link: http://scrignoletterario.it/node/1143
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