di Dino Licci
(tratto da “Lettere ad un’amica” di Dino Licci)
di Dino Licci
di Dino LicciSi parlava di uno scrigno. Di un mese, novembre, e di un anniversario, il terzo dalla nascita di un rifugio per artisti, che amano trasporre i loro ricordi o le loro fantasie in opere letterarie o poetiche e io mi sono ricordato della mia farfalla:
di Dino Licci
Ed ora bruci sgomenta tra i tormenti
Tra croci e preci e monaci impietosi
Curasti gli ammalati tra i lamenti
Dissero ch’eri strega quei potenti!
Torturata, straziata e condannata ,
di Dino Licci
Ho aperto la finestra
nella notte d’inverno.
Ho aperto la finestra
ed è comparso il cielo.
E come fosse preso
da un bisogno d’affetto,
ha invaso la mia casa
portandole tepore.
E’ entrata una farfalla
nella notte d’inverno.
Piccola e silenziosa,
si è messa a volteggiare!
E’ entrata una farfalla
di Dino Licci
Con la testa di paglia e un gran cappello,
M’hanno lasciato solo in mezzo al grano.
Il vento già mi sferza tutto il volto
Volteggia molto in alto un gran gabbiano!
Devo tener lontani gli uccelletti
Che rubano le spighe: son guardiano
la psicanalisi è una scienza?
LA FINE DEL SOGNO
Chopin, bianco fantasma, mi trovava
Insonne ai suoi notturni ed albeggiava.
E tu correvi la mia mano tesa
Danzavi le mie dita nell' attesa!
Le note s'infuriavano d'amore
E tu
correvi
E mi prendevi il cuore!
Oggi Ciajkoskj l'animo mi strazia
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